Voluntary Disclosure

PACE FISCALE  voluntary diclosure  PIR

Pace fiscale: si fa avanti l’ipotesi di una nuova voluntary disclosure per capitali detenuti all’estero nel 2019. L’obiettivo è quello di reperire fondi per finanziare la flat tax.

 

Si continua a lavorare per la pace fiscale: l’ipotesi è che nel 2019 sarà possibile accedere al condono anche per le somme detenute all’estero.

La voluntary disclosure sarebbe al momento una delle possibile vie per trovare i fondi necessari per finanziare la flat tax ma al momento il lavoro sulla Legge di Bilancio 2019 è tutto fuorché definitivo e quelle che trapelano da stampa specialistica e dichiarazioni politiche sono soltanto indiscrezioni.

Sarà questa la settimana in cui il Governo Lega e M5S riprenderà il complesso lavoro che dovrà portare in primis alla nota di aggiornamento al DEF attesa per fine settembre e, conseguentemente, alle misure che prenderanno corpo nella Manovra.

Senza dubbio nei prossimi mesi non si farà altro che parlare di questo: tra reddito di cittadinanza, riforma delle pensioni, flat tax e pace fiscale

Pace fiscale: ipotesi voluntary disclosure per finanziare la flat tax

Tra le somme che sarà possibile pagare beneficiando della pace fiscale potrebbero esserci anche quelle detenute all’estero, in conti o cassette di sicurezza e non dichiarate al fisco italiano.

L’ipotesi di una nuova voluntary disclosure è stata avanzata nelle scorse settimane e oggi, quando si fa sempre più acceso il dibattito sulle novità della Legge di Bilancio 2019 e sui fondi necessari, inizia a farsi via via più plausibile.

La pace fiscale è da sempre considerata una delle misure chiave per finanziare la flat tax, l’imponente riforma Irpef che dal 2019 dovrebbe coinvolgere soltanto le imprese, per poi prendere il via dal 2020 per le famiglie.

Farvi rientrare anche le somme detenute all’estero significherebbe sottoporre a tassazione circa 200 miliardi di euro sfuggiti al Fisco che, secondo le voci circolate circa il piano del Governo, verrebbero tassati con un’aliquota del 15% o del 20%.

Non è la prima volta che si sente parlare di voluntary disclosure.

Quella che il Governo Lega e M5S potrebbe introdurre nella Legge di Bilancio 2019 accanto alla pace fiscale è anche conosciuta come procedura di emersione spontanea dei capitali detenuti all’estero; già lo scorso Governo la introdusse accanto alla rottamazione delle cartelle.

Tra le novità previste da Lega e M5S vi sarebbe, tuttavia, l’obbligo per il contribuente di reinvestire in PIR i capitali rientrati in Italia, andando quindi a finanziare le imprese italiane.

ZERO TAX PIR, la prima forma di investimento in Italia esente da tasse.

  • Puoi beneficiare della totale esenzione delle imposte sui rendimenti
  • Puoi contribuire allo
    sviluppo e alla crescita del
    tessuto economico italiano

Una mossa che risponderebbe a due degli importanti obiettivi del Governo: da un lato quella di recuperare le somme evase e, parallelamente, quella di aiutare le imprese favorendo gli investimenti da parte di privati.

Pace fiscale ridotta, si allontana l’ipotesi maxi-condono delle cartelle

Nonostante la concreta necessità di recuperare parte dell’enorme cifra di evaso, la pace fiscale che potrebbe essere inserita nella Legge di Bilancio 2019 si fa sempre più “ristretta”.

A dispetto delle ipotesi iniziali e di quanto contenuto nel Contratto di Governo tra Lega e M5S, la pace fiscale verrà realizzata su tre diversi livelli di intervento:

  • fase precedente all’accertamentofiscale vero e proprio;
  • fase successiva all’accertamento, con l’obiettivo di ridurre in modo importante i contenziosi potenziali;
  • fase del contenzioso tributario.Lo sconto di imposte, sanzioni e interessi verrà modulato in base alla capacità economica del contribuente ma somiglierà molto più alle precedenti rottamazioni delle cartelle esattoriali.La pace fiscale si pone l’obiettivo di ottimizzare gli strumenti deflattivi del contenzioso tributario già esistenti.

Lo studio GULLI’ è uno studio di dottori commercialisti con all’interno una divisione specializzata nel contenzioso tributario
Lo studio ha maturato una profonda esperienza nelle verifiche sui capitali all’estero Lo studio assiste i contribuenti nelle verifiche fiscali avanti all’Agenzia Entrate e alla Guardia di Finanza, nel contenzioso presso le commissioni tributarie e nelle procedure di riscossione di Equitalia.
Inoltre fornisce assistenza nella compilazione dei quadri del modello unico relativi alle attività finanziarie detenuti all’estero (RW-RM-RT).
Collabora sulla voluntary disclosure con i gestori di tutte le più importanti banche svizzere.

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